Il ciambellone di Achille

A differenza di quanto dicevo recentemente, le ultime sono state delle settimane decisamente autunnali. Il forno è stato riacceso. E il primo dolce che ha inaugurato quest’inizio di stagione è stato nientepopodimeno che… un ciambellone!

ciambellone di Achille

Non è la prima volta che mi cimento nel più classico tra i classici in tema di dolci. Il mio cavallo di battaglia è il ciambellone allo yogurt, ma all’occorrenza posso anche tramutare zucche in ciambelloni o dare nuova forma ad un panettone.

Stavolta ho preparato un ciambellone con ingredienti semplici che nella maggior parte dei casi troviamo nelle nostre dispense. E ho avuto un’aiutante speciale: Nonna Papera in persona, anzi, in formato cartaceo.

Manuale di Nonna Papera

Preparare il Ciambellone di Achille, seguendo la ricetta presa dal suo prezioso manuale (così bello, retrò e pieno di informazioni utili come Il Cucchiaio) è stato un po’ come averla accanto, pronta a darmi dritte e consigli nell’ipotesi in cui le operazioni di acciambellamento non andassero proprio per il verso giusto.

Ho documentato la ricetta in tempo reale sulle storie di Instagram. A proposito se volete vedere alcuni dei miei esperimenti in cucina, seguitemi. Anche lì sono Monnasimo.

Intanto qui sotto, vi metto il resoconto fotografico della ricetta, lo stesso racconto che potete trovare sul mio profilo instragram nella raccolta CiambelloneStory.

ciambellone 1

ciambellone 2

ciambellone 3

ciambellone 4

ciambellone 5

ciambellone 6

ciambellone appena sfornato

L’ho tolto dallo stampo e, prima di procedere al taglio e al relativo assaggio, ho aspettato un paio d’ore, il tempo di farlo raffreddare per bene.

ciambellone achille

Giudizio post-assaggio

A tutti gli effetti, è lui il vero ed autentico ciambellone della nonna. Il tradizionale e classico dolce fatto in casa, che sa di casa e ha il tepore di casa. Proprio come una copertina di flanella, è un comfort food che ha il gusto di una merenda semplice e buona, pronta a rincuorarti nel caso in cui ce ne fosse la necessità.

Inutile dire che è durato giusto due giorni, ovvero due colazioni e qualche snack fuori pasto.

fettine ciambellone

Ciambellone con succo di frutta senza usare la bilancia

ciambellone con succo di frutta senza usare la bilancia

Tempo fa avevo raccontato della mia prima esperienza in fatto di ciambelloni. Non disponevo di una bilancia all’epoca, e così mi arrangiai con il metodo del barattolino di yogurt come dosatore. Tuttora, quando voglio far veloce, ricorro a questo escamotage, senza considerare che in ogni caso il ciambellone allo yogurt mi piace, e anche tanto.

Sabato scorso, complice una lieve diminuzione delle temperature, mi sono decisa a riaccendere il forno per preparare un dolcetto. Era da fine giugno che non bazzicavo il reparto Kit Dolci* ubicato sul secondo scaffale della credenza, e volevo creare qualcosa di diverso.

L’ispirazione è arrivata bevendo un succo di frutta. Un comunissimo succo di frutta all’albicocca di quelli nei brick da 200 ml dotati di cannuccia.

succo di frutta

La mia idea era quella di fare un altro ciambellone senza avvalermi della bilancia. E così ho fatto. Ho preso un altro brick di succo. L’ho svuotato, tenendo da parte il succo per utilizzarlo nella ricetta, e ho poi dosato zucchero e farina usando il contenitore vuoto come unità di misura. Di seguito vi spiego meglio come ho realizzato il ciambellone con succo di frutta senza bilancia.

Ingredienti per uno stampo del diametro di 24 cm:

  • succo di frutta all’albicocca (un brick da 200 ml)
  • un brick di zucchero
  • 3 uova
  • 2 brick di farina tipo 00
  • una bustina di lievito per dolci
  • una bustina di vanillina
  • 4 cucchiaini di olio di semi di girasole
  • zucchero a velo q.b.

Procedimento

In un bicchiere ho versato il succo di frutta per andarlo poi ad usare in seguito.

succo frutta

 

Ho tagliato l’estremità superiore del brick in modo da ottenere un dosatore per gli atri ingredienti.

cartone-succo-frutta.jpg

 

In una ciotola ho versato le uova e un brick di zucchero, e ho mescolato con la frusta elettrica.

zucchero

 

Ho unito al composto due brick di farina.

farina

 

Sempre continuando a mescolare, ho versato il succo di frutta.

succo all'albicocca

 

Alla fine ho aggiunto l’olio, la vanillina e il lievito. Amalgamando il tutto, ho ottenuto il seguente composto.

impasto ciambellone al succo di frutta

ciambellone pre-cottura

Ho cotto in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti.

Sfornato e lasciato raffreddare, ho cosparso la superficie del ciambellone con dello zucchero a velo e ho proceduto con merenda e contestuale prova assaggio.

ciambellone succo frutta all'albicocca

ciambellone succo frutta 3

ciambellone succo frutta 4

 

Giudizio post-assaggio

E’ il classico ciambellone. Dolce al punto giusto, si presta ottimamente anche ad essere farcito con Nutella (o creme spalmabili similari) e marmellate varie. Ma come tutti i ciambelloni che si rispettino, adempie in modo più che esaustivo alla sua funzione primaria: quella di essere tuffato nel caffellatte a colazione. Provatelo e fatemi sapere!

ciambellone succo frutta 5

 

* Semplice ma utile dritta per provare a mettere ordine (o dare una parvenza di organizzazione) tra gli scaffali della cucina. Ho creato un’apposita area dolci. Lievito, vanillina, gocce di cioccolato, granella di zucchero e zucchero a velo, stampi per biscotti, sac a poche e vari altri utensili sono tutti collocati in un apposito cestino. Così mi basta soltanto tirare fuori il cesto per avere tutto a portata di mano, per poi riporlo nel suo scaffale una volta finito di pasticciare. E’ un banalissimo modo di sistemare la credenza ma per me, che non sono il prototipo della persona super ordinata, è stata la svolta in fatto di organizzazione domestica.

Come riciclare un panettone e realizzare il Pan-Bellone

come riciclare panettone

La scorsa Pasqua ho fatto colazione con caffellatte e colomba per almeno un paio di settimane. Erano avanzate pure alcune uova di cioccolata, che ho provveduto a riciclare in spiedini di cioccobanana.

Anche con le recenti festività è avanzato qualche dolciume. Mi correggo, è avanzato un unico dolce, del peso di un chilogrammo, sofficissimo, con tanta uvetta sultanina al suo interno e glassato con mandorle. Con sommo piacere, non è da rilevare alcuna farcitura a base di canditi in codesto dolce.

Dopo alcune colazioni a base di panettone inzuppato nel latte e caffè, ho deciso di riciclare anche questo, e di tramutarlo in un altro dolce. Uno di quei dolci, anch’essi da colazione o merenda, per i quali nutro una grande passione. Solitamente questo dolce lo preparo con lo yogurt, ma recentemente l’ho fatto anche con la zucca. Oggi l’ho preparato utilizzando come ingrediente principale un mezzo panettone. Ebbene sì, ho trasformato il panettone in un ciambellone, che ho ribattezzato col nome di Pan-Bellone, proprio per ricordare le sue prestigiose origini panettonesche.

Si tratta di un’idea di riciclo davvero semplicissima. Occorre però munirsi di un tritatutto, accessorio indispensabile con il quale tritare il panettone e creare l’impasto base per questo ciambellone. Di seguito vi racconto brevemente come ho preparato il mio primo Pan-Bellone.

Ingredienti per uno stampo del diametro di 24 cm:

  • 500 g di panettone
  • 2 uova
  • 200 ml di latte parzialmente scremato (un bicchiere)
  • 100 g di zucchero di canna (mezzo bicchiere)
  • la buccia grattugiata di un’arancia non trattata
  • 50 g di gocce di cioccolato fondente
  • una bustina di lievito per dolci

Ricordare: burro e farina per lo stampo, se non è antiaderente.

ingredienti PanBellone

Procedimento

Ho tagliato il panettone grossolanamente in pezzi e l’ho tritato finemente con il tritatutto.

tritare il panettone

Questa del tritare è stata un’operazione che ha richiesto un po’ più di tempo rispetto a quello previsto, ma è stato comunque il procedimento fondamentale per ottenere la base alla quale aggiungere il resto degli ingredienti.

Alla fine il panettone tritato si presentava così.

panettone tritato

Ho poi  incorporato le uova, il latte, lo zucchero, la scorza d’arancia e il lievito. Ho mescolato il tutto e solo alla fine ho versato le gocce di cioccolata, precedentemente infarinate per evitare di farle affondare durante la cottura.

riciclo panettone

Ho versato delicatamente l’impasto nello stampo, precedentemente imburrato e infarinato, e ho cotto il Pan-Bellone in forno statico preriscaldato a 180° per circa 45 minuti.

PanBellone pre cottura

Qualche secondo dopo averlo sfornato si presentava così.

PanBellone appena sfornato

PanBellone

Per dare una nota di allegria e di ulteriore dolcezza (e anche un po’ in barba al buon proposito di inizio anno di cui ho parlato qui) ho spolverizzato con lo zucchero a velo che avevo trovato nella confezione del panettone.

PanBellone zucchero a velo

A questo punto, non potevo non procedere con una prova assaggio, visto che casualmente il dolce è stato sfornato proprio in concomitanza con uno snack nel tardo pomeriggio.

PanBellone merenda

fette di PanBellone

Giudizio post-assaggio

Allora, non è solo una mia impressione, visto che il Pan-Bellone è stato assaggiato anche da terze persone, e anche queste hanno percepito lo stesso gusto. C’è dell’arancia, c’è del cioccolato fondente. E allora, niente, questo ciambellone sa di Fiesta. Nel senso della merendina. Al primo morso la ricorda davvero tanto. Poi, ovviamente, la famosa merenda è tutta un’altra cosa. Però, ecco il gusto del Pan-Bellone un po’ la ricorda. La consistenza non è sofficissima come quella di un classico ciambellone, ma è più spugnosa. Si presta comunque sia ad essere un dolce da tè, e infatti io l’ho abbinato ad un rooibos profumato e fumante, ma data la sua porosità, a colazione può benissimo essere tuffato in una tazza di caffellate o in un cappuccino. In conclusione, riciclo giunto a buon fine.

Rooibos e PanBellone

PanBellone fette

 

Istruzioni su come tramutare una zucca in ciambellone

ciambellone alla zucca

Si vocifera che alcune zucche alle volte possano essere tramutate in carrozze. Pare, inoltre, che questo fenomeno dovrebbe avvenire con l’intervento di una tale Fata Smemorina e che, all’occorrenza, le parole da questa pronunciate siano più o meno le seguenti: salagadula megibabula bibbidi bobbidi bu, fa la magia tutto quel che vuoi tu bibbidi bobbidi bu. Quindi, se vi avanza qualche zucca e nel contempo avete bisogno di un mezzo di locomozione un po’ più scenografico dei soliti, vi consiglio di chiamarla, la Fata Smemorina.

E se la Fata Smemorina dovesse essere momentaneamente irraggiungibile e/o assente e/o impegnata in altre imprese più rilevanti, che si fa? Ci si arrangia come si può, e tutta la zucca in esubero la si trasforma in qualcos’altro, ad esempio in un dolcetto,  ecco che si fa.

E proprio qualche giorno fa, sono riuscita a tramutare con i pochi mezzi che avevo a disposizione, una mezza zucca in un ciambellone, pensate un po’! Se siete interessati a conoscere come è andata, eccovi qua sotto, il procedimento del mio primo ciambellone alla zucca.

Ingredienti per uno stampo del diametro di 24 cm:

  • 300 g di zucca Butternut
  • 250 g di farina 00
  • 170 g di zucchero semolato
  • 3 uova
  • 125 g di yogurt magro (un intero vasetto)
  • 120 g di burro
  • un cucchiaino di cannella in polvere
  • una bustina di lievito vanigliato

ingredienti ciambellone alla zucca

Procedimento

Ho cotto la zucca tagliata a cubetti al microonde per 10 minuti alla massima temperatura. Una volta sfornata, l’ho lasciata raffreddare.

zucca cotta al microonde

Dopodiché l’ho frullata insieme allo yogurt.

zucca e yogurt frullati

Ho montato le uova con lo zucchero.

uova e zucchero

Ho aggiunto al composto il burro fuso e la zucca frullata con lo yogurt. Ho mescolato per bene e ho poi versato la farina setacciata, la cannella e il lievito.

farina setacciata

Ho amalgamato per bene gli ingredienti, fino ad ottenere un impasto omogeneo.

procedimento ciambellone zucca

Ho messo il composto nello stampo precedentemente imburrato e infarinato, e l’ho infornato in forno statico preriscaldato a 180°.

ciambellone zucca pre-cottura

Dopo circa 40 minuti, eccolo qua, il ciambellone ala zucca.

ciambellone alla zucca appena sfornato

L’ho fatto raffreddare e l’ho trasferito su un piatto da portata. Subito dopo ne ho assaggiate un paio di fette.

ciambellone con la zucca

fette ciambellone zucca

 

Giudizio post-assaggio

Il sapore di zucca si percepisce leggermente. La cannella, di cui non ho abusato (volendo se ne può aggiungere anche un altro cucchiaino), si sente alla fine, ma dà comunque al dolce un tocco più personale. Per il resto, si ha l’idea di mangiare un vero e proprio ciambellone tradizionale, dal gusto quasi simile a quello che avevo preparato ai tempi del mio esordio con i ciambelloni. Si presta ottimamente ad essere un dolcetto da colazione o uno snack di metà pomeriggio, accompagnato da una tazza di tè o di caffè lungo.

ciambellone zucca merenda

 

E dopo il ciambellone ispirato a Cenerentola, se siete interessati ad altri dolci a tema fiabesco, vi suggerisco anche la torta di mele Red Delicious, la mela di Biancaneve.

 

E poi è arrivato il ciambellone (allo yogurt).

ciambellone allo yogurt

Sette anni più qualche mese fa sono venuta ad abitare in questa casa già ammobiliata alle porte di Roma, quella dalla quale ora sto scrivendo. Oltre ai mobili, c’erano anche un sacco di altre cose ad aspettarmi qui, in questo bilocale soppalcato, immerso nel verde dei tanti pini romani che circondano la zona. Erano tutte elencate in ordine alfabetico in una dettagliatissima lista allegata al contratto d’affitto e sottoscritta in calce da locatore e conduttore. Dal soggiorno con angolo cottura fino alla zona notte e passando per il bagno, ogni oggetto facente parte integrante dell’appartamento era sinteticamente descritto, catalogato in base al grado di obsolescenza e deterioramento, e poi inventariato. N. 12 posate con manico rosso; n. 6 piatti fondi bianchi; una caffettiera da tre; una tazza verde; una tazza gialla; una tazza azzurra; un apribottiglie; n. 2 caraffe in vetro; un frullatore; una lavatrice con carico verticale; n. 2 abat-jour…
Trovare delle cose già al loro posto ha facilitato un trasloco che non è stato solo un mero spostamento fisico da un luogo ad un altro, ma anche un significativo cambiamento di abitudini e di ritmi. È stato in quel periodo, in quello immediatamente successivo al trasferimento, che ho capito quanto fosse gratificante e divertente sperimentare nuovi piatti, che probabilmente in altre condizioni non avrei mai provato a cucinare. E sempre in quello stesso periodo, ho imparato a riprodurre i sapori di una cucina ubicata a circa trecento chilometri di distanza e quattro ore di treno.

E poi sono arrivata ai dolci. E sapete che vi dico? Una cosa molto ovvia, ma la dico lo stesso, e cioè che sfornare torte e biscotti ha davvero un notevole potere confortante. Dei frollini al cioccolato non sono soltanto un comfort food da sgranocchiare voracemente uno dopo l’altro, ma anche sporcarsi le mani con burro e farina nel prepararli può in alcuni momenti avere una forte valenza consolatoria.

Solo che per fare dolci si richiede un’accurata precisione nel dosare gli ingredienti. Precisione che si può ottenere solo con una bilancia. Bilancia che non era nell’elenco di cui sopra.
Ed è stato proprio nel post-trasloco che ho imparato a fare quello che secondo me è il più classico tra i dolci da forno, ovvero il ciambellone. Per ovviare alla mancanza di una bilancia ho usato la tecnica del vasetto di yogurt come dosatore. C’è chi la chiama torta dei sette vasetti, chi lo definisce un plumcake perché a base di yogurt. A me ricorda molto la tradizionale e soffice ciambella della nonna. Il procedimento è molto semplice, diciamo ad un livello principianti, ma il risultato è di grande soddisfazione, per chi è alle prime armi con i dolci. Il ciambellone allo yogurt nel mio caso è stata la spinta per provarne degli altri un po’ più elaborati, dopo essermi previamente munita di una bilancia per alimenti.

Dopo questa “breve” premessa, vi racconto come preparo il ciambellone allo yogurt. Se anche voi lo preparate così o conoscete delle varianti che prevedono altri ingredienti, commentate pure.

Ingredienti (per uno stampo da 24 cm):

  • un vasetto di yogurt intero, senza pezzetti di frutta, da 115 g (io ne ho usato uno all’albicocca)
  • 2 vasetti di zucchero di canna
  • 2 vasetti di farina tipo “00”
  • un vasetto di fecola di patate
  • ½ vasetto di latte
  • ½ vasetto di olio EVO
  • 2 uova
  • una bustina di lievito vanigliato
  • un pizzico di saleingredienti-ciambellone-yogurt.jpg

Operazioni preparatorie

Per prima cosa vado ad imburrare e infarinare lo stampo.

Poi accendo il forno statico a 180°.

Svuoto il vasetto, trasferendo lo yogurt in una tazza o in un altro contenitore.

Infine lavo il vasetto in maniera tale da avere subito pronto all’utilizzo il barattolino dosatore.

vasetto dosattore

 

Procedimento

Inizio con il montare le uova con lo zucchero, ottenendo un composto come questo qui.

uova-e-zucchero.jpg

Aggiungo la farina “00” e la fecola di patate setacciandole con un colino a maglia fine. Poi verso il lievito vanigliato, anch’esso setacciandolo.

A questo punto metto tutti gli altri ingredienti: lo yogurt, il latte, l’olio e il pizzico di sale. Vado ad amalgamare il composto, lo verso nello stampo e inforno a 180° per circa 45-50 minuti. Il tempo di cottura varia a seconda del tipo di forno. Dato che la lista sopracitata, alla voce elettrodomestici, non includeva nessun forno, si è dovuto provvedere acquistando un forno esterno, della capacità di 26 litri, efficientissimo e con cui sforno praticamente tutto, ma che ci mette un po’ a cuocere. Facendo la prova stecchino, solitamente sforno il ciambellone dopo 50 minuti.
ciambellone in forno

 

A cosa accompagnarlo

La foto qui sotto risale ad un pomeriggio di maggio (ve lo ricordate maggembre?) tendente, anziché alla primavera, all’autunno. In quel caso una tazza di tè caldo e una fettona fragrante di ciambellone appena sfornato si sono accompagnate vicendevolmente alla perfezione. (Attenzione però, non fate come me, non siate frettolosi e aspettate prima di affettarlo, altrimenti rischiate di sbriciolarlo. Fatelo prima raffreddare bene e poi tagliatelo.)

tea-time.jpg

 

Tuttavia, a prescindere dalla stagione (e quindi in pieno inverno così come anche a Ferragosto*), secondo il mio modesto parere in fatto di colazioni, la mattina è il momento della giornata in cui questo dolce esplica al meglio la sua funzione. Ha una consistenza morbida e porosa, l’ideale per una super zuppetta nel caffellatte. Qui a casa siamo in due e il ciambellone allo yogurt dura mediamente il tempo di tre mattinate, tanto per dire.

ciambellone-a-colazione.jpg

*A proposito, tantissimi auguri di buon Ferragosto a tutti!